…con qualche intoppo!
Oggi è la “giornata del teatro” e per commemorarla abbiamo deciso di raccontare alcune delle nostre divertenti esperienze sul palcoscenico.
La “Nostra” commedia, vivace e scorrevole, nel tentativo di stimolare i giovani alla lettura del romanzo, dimostra che anche I Promessi Sposi possono essere divertenti!
Sapevate che il primo don in bici non fu don Matteo, ma don Abbondio? Nemmeno Manzoni! Eppure sul palcoscenico al nostro Don Abbondio, il giro in bici piacque così tanto che non riuscì a fermarsi. La sua pedalata, purtroppo, finì cadendo dietro le quinte, cercando di evitare attori e oggetti di scena!
La scena originale in cui Renzo si reca da Don Abbondio e scopre le trame di don Rodrigo: sarebbe dovuta andare cosi:
Renzo: E chi è il prepotente? Don Abbondio: Don… Don… Renzo: Don Don? E che è una campana? Don Abbondio: No Don… Renzo: Don Rosario il vicario del vescovo… Perpetua: Ma no Don Rodrigo!
Tuttavia il risultato è stato questo:
Renzo: E chi è il prepotente? Don Abbondio: Don… Don… Renzo: Don Don? E che è una campana? Don Abbondio: No Don… Renzo: Don? Perpetua: Don? Don Abbondio: Don! Renzo: Don? Perpetua: Ma no Don Rodrigo!
Nel nostro spettacolo Renzo e Lucia vanno insieme a Fra Cristoforo ad “ammansire il cuore feroce” di Don Rodrigo, nonostante si aspettassero di essere ascoltati, il padrone di casa li cacciò via in malo modo appena gli attori misero piede in scena!
La famosissima scena della notte degli imbrogli, doveva essere recitata ad un bellissimo chiaro di luna, ma la luna non si accese e il tutto si svolse con il favore delle tenebre! Sicuramente tutto molto suggestivo, ma vuoi dare la possibilità agli attori di veder dove metter piede? Lucia non si perse d’animo e nonostante la sua miopia guidò il gruppo fino a che …e luce fu!
Sapevate che Lucia ha fatto le scuole differenziali? Che il saluto NON va messo a fine frase? E che vanno rispettati i rigidi orari del convento per vedere la Monaca di Monza? Ebbene sì cari lettori, ce lo spiegano Agnese, sua figlia Lucia e il frate portinaio, in una scena durata più del previsto! Per qualche arcano motivo, gli attori sono caduti in un loop infinito, venendo salvati dalla Perpetua che, da dietro le quinte, lanciò la Monaca di Monza sul palco!
La divertente commedia di Shakespeare raccontata con un linguaggio più vicino ai giovani e con simpatiche chicche per catturare anche chi di teatro proprio non vuol sentir parlare.
Poco prima di entrare in scena, le nostre attrici hanno iniziato una battaglia contro le cerniere delle gonne che non funzionavano! Così signore e signori entra in gioco: PUCK!!! Il nostro folletto birichino, si è trovato alle prese con un’altra tipo di battaglia, ovvero quella dell’improvvisazione! Salvò la situazione giocando a nascondino, ricapitolando tutta la storia e rubando il naso al povero Botton!
Puck: Sono io l’allegro vagabondo, il giullare di Oberon, mi presento: Sono Puck!
Snug: Porca Miseria! Mi è caduto il lecca-lecca!
Un attore in scena deve essere pronto a tutto, come l’improvvisa rottura di un oggetto di scena! Ed è quello che fecero i nostri sfortunati e sciagurati attori, che continuarono a recitare la scena, soffrendo in silenzio, mentre schiacciavano l’ormai polverizzato lecca-lecca di Snug!
Per amore del realismo, questo ed altro! Cit. la regista
“Non basta conoscere le vostre battute, dovete sapere anche quelle degli altri, così in caso di buchi di memoria potete salvare i vostri compagni.” Queste sono le parole che i registi ci ripetono sempre…come dargli torto!
I buchi di memoria possono capitare, ma nessuno si sarebbe aspettato quello che successe. La scena in cui i personaggi di Oberon e Titania litigano per ottenere la custodia di un ragazzetto, da copione era lunga due pagine, tuttavia per qualche strano motivo che sfugge all’umana comprensione, l’attore di Oberon ebbe una voragine di memoria rischiando di finire la scena in 2 battute. Fortuna vuole che l’attrice di Titania fu pronta ad improvvisare una battuta per riprendere il discorso e recitare la scena come era prevista!
Oberon: Mal trovata superba Titania! Titania: Il geloso Oberon! Oberon: Dammi il ragazzo! Titania: *Titania.exe ha smesso di funzionare*
Essere un attore certe volte può rivelarsi più pericoloso di quel che sembra, credeteci, i nostri attori lo sanno bene! Come tutti sanno, nella storia di Shakespeare, vi sono quattro giovani amanti: Ermia, Lisandro, Demetrio e Elena; che creano scompiglio nel bosco, nascondendosi da insidie e rancori che devono ancora essere rivelati! Tra un litigio ed un altro, sono scappati “involontariamente”: calci in testa, capocciate, sberle e ginocchiate…non un amore tutto rosa e fiori! In tutto questo non ne rimane esonerato il nostro Puck, che incautamente saltò su un praticabile instabile, rischiando di diventare un folletto volante!
Durante la scena finale in cui gli artigiani mettono in scena “la molto lamentevolissima commedia e la moltissimo crudele morte di Piramo e di Tisbe” il finale fu più tragico del previsto! Piramo è morto e Tisbe si deve suicidare! L’ “aggraziata” donzella invece di coricarsi accanto a Piramo, decise di farsi aiutare dalla gravità: si schiantò con tutta la sua mole sull’esamine amante, non tenendo conto delle sue costole!
Chi è veramente Capitan Uncino? Attraverso la narrazione degli eventi raccontati da J.M. Barrie, partendo dai Giardini di Kensington fino all’Isola che non c’è, portiamo sul palco la nostra interpretazione.
A teatro può capitare che prima di entrare in scena, venga espressamente chiesto dal regista di iniziare in un modo tutto nuovo! Questo è ciò che è successo ai nostri fratelli Darling, che si sono trovati a modificare l’inizio, dando una nuova interpretazione della storia!
Wendy: Michael, John, che storia volete che vi racconti? John: Storie di supereroi! Michael: E di pirati! Wendy: Va bene, va bene… allora… C’era una volta una principessa! Michael: Bleah! John: Nooo!
Prima di entrare in scena gli attori devono stipularsi l’inventario degli oggetti di scena. Agenore Darling si dimenticò la fatidica camicia con la mappa disegnata dai suoi disgraziati figli, sulla quale ruotava tutta la scena! Wendy, accorgendosi di un pezzo del puzzle mancante, si inventò di aver visto i fratelli di aver pasticciato la camicia, sbloccando la scena!
Nel primo atto, il personaggio di Re Salomone è una statua che si anima in alcune situazioni. Il costume pensato per questo personaggio, un frac adornato da un paio di grosse ali, doveva dare la percezione di essere fatto di marmo…quindi potete immaginare quanto fosse rigida la giacca! Sembra polistirolo! Durante una sua performance Re Salomone, come un direttore d’orchestra, diresse tutta la scena con un’ala cadente! Nulla sono valsi gli sguardi ai compagni e le indicazioni dei registi per prestare soccorso, tutto il primo atto si svolse con un’ala abbattuta!
Il sogno di ogni bambino è quello di volare ed è risaputo che ai fratelli Darling servisse la polvere magica di Trilli per poter raggiungere l’Isola che non c’è! Nel nostro spettacolo non era previsto nessun volo, né quello di Peter Pan né tantomeno l’aiuto della “polvere di fata”, eppure Wendy e Michael, tentando di slegare una tenda della scenografia, rischiarono di spiccare il volo!
Potrebbe sembrare strano ma le luci sono una parte importante perché, oltre a creare l’atmosfera e ad abbellire il tutto, hanno funzione di coordinamento per il movimento sul palco e per le battute degli attori. Ma un po’ di sana improvvisazione aiuta sempre tutti! In una scena, dove i tempi delle battute erano registicamente dettate dai cambi luce, il nostro tecnico nostalgico ha improvvisato ricreando un effetto luci discoteca anni 80. Capirete che è stato impossibile capirci qualcosa e i fratelli Darling non ne sono rimasti molto entusiasti!
“Se i racconti vi sono piaciuti vogliatene bene ai suoi personaggi e anche un pochino a chi l’ha raccontata. Ma se invece fossimo riusciti ad annoiarvi, credete che non s’è fatto apposta.”
Lorenzo, Giulia, Letizia e Antonio